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Stare vicini quando si è distanti

Migrants of the Mediterranean lancia l’iniziativa #HereTogether cercando di sottolineare il proprio impegno nell’unire le persone, specialmente adesso con la presenza del COVID-19.

 
 


ROMA 15 aprile 2020
– Viene lanciata la nuova iniziativa “Here Together”, che offre ai migranti seguiti dall’organizzazione, agli iscritti, ai donatori e ai lettori una piattaforma per condividere le esperienze di vita in quarantena durante la pandemia di COVID-19, un progetto per  mostrare unione a livello globale nei confronti dei migranti e dei diritti della loro comunità.

Migrants of the Mediterranean (MotM) si dedica a raccontare le storie delle persone che segue, delle situazioni incredibili che hanno dovuto affrontare, e che ancora affrontano, per poter sopravvivere.

In risposta all’esplosione di questa pandemia globale, l’organizzazione espande la portata del suo Storytelling Umanitario a tutti i followers e a tutti i membri della comunità di MotM, cercando di creare un sentimento di unione in questo periodo di isolamento collettivo.

Le testimonianze dei migranti e dei lettori di tutto il mondo verranno pubblicate a rotazione sulla newsletter di MotM, sono disponibili anche sul sito ufficiale e su Instagram.

Il sondaggio (in inglese) è aperto a tutti e l’organizzazione incoraggia chiunque a partecipare e a condividere con il mondo il proprio personale messaggio di compassione e solidarietà. Sono già arrivate risposte dal Libano, da Taiwan, dalla Germania, dalla Libia, dall’Italia, dagli Stati Uniti e da tante altre parti del globo.

La missione di Migrants of the Mediterranean è sempre stata quella di dare voce alle persone più vulnerabili. Persone che sono isolate e che vivono ai margini della società, che spesso hanno bisogno di qualcuno con cui essere in contatto, per sentirsi ancora umani.

In questo momento di isolamento, quarantena e distanziamento sociale, stiamo scoprendo nuovi significati di cosa voglia dire  stare da soli. La gente potrebbe così avere una nuova prospettiva sull’esperienza dei migranti, che è spesso caratterizzata dall’essere soli.

Quindi, in questo periodo di pandemia da coronavirus, MotM usa #HereTogether per ispirare le persone ad essere più compassionevoli in futuro, quando il tempo buio che stiamo vivendo sarà finito.

Migrants of the Mediterranean continua anche a scrivere aggiornamenti sulla crisi umanitaria in evoluzione nel mondo con i testi originali pubblicati su The Beyond, il blog ufficiale. L’ultimo Op-Ed di Nevin Sungur, una veterana turca e inviata di guerra, riporta un resoconto personale dal confine tra Grecia e Turchia verso la fine di febbraio 2020.

La sua coinvolgente testimonianza e i suoi video ci avvicinano umanamente al caos politico delle norme giuridiche sulla migrazione dalla Turchia all’UE. Attraverso questa testimonianza, Sungur fa luce sull’umanità dei rifugiati e contemporaneamente sulle perdite umane che stiamo soffrendo ora al tempo della pandemia di COVID-19.

Altri pezzi saranno pubblicati in aprile, compresa un’analisi sulla nuova Operazione Irini dell’Unione Europea nel Mediterraneo, seguita da molti altri contributi.



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Migrants of the Mediterranean, chi siamo.
Migrants of the Mediterranean è una pubblicazione online di storytelling umanitario impegnata a documentare i viaggi di singoli migranti che hanno attraversato continenti, stati, il deserto e il mare dal loro paese di origine fino all’isola di Lampedusa, dove vengono portati dopo il salvataggio in mare. Migrants of the Mediterranean segue le vicende dei migranti non solo a Lampedusa, ma sul resto della penisola italiana, in Europa e da quest’anno anche nella regione dell’Asia-Pacifico.

La missione di MotM è di ridare una dignità ai più vulnerabili e offrirgli una piattaforma attraverso la quale possano farsi vedere e sentire. Iniziato nel 2016, l’archivio storico di MotM raccoglie storie che raccontano vari aspetti del fenomeno migratorio con l’intento di informare politici, media e studiosi. MotM fornisce una piattaforma per i migranti, le persone più marginalizzate della società contemporanea, affinché possano far sentire la loro voce e sentirsi finalmente a casa.